La firma della Maeg di Vazzola sui mondiali di calcio in Qatar, giovedì l'inaugurazione dello stadio Al Wakrah di Doha

2022-04-19 07:35:59 By : Mr. mao xin

C’è la firma della Maeg Costruzioni di Vazzola sui prossimi mondiali di calcio, al via il 21 novembre 2022 in Qatar. Il know how dell’azienda trevigiana, specializzata nelle grandi costruzioni in acciaio “Made in Italy”, sarà perfettamente visibile nella parte strutturale dello stadio Al Wakrah di Doha (nella foto sopra e nel video sotto),  40 mila posti a sedere, 7.500 le tonnellate di acciaio.

Ammonta a 39,7 milioni di euro il valore della commessa. Il materiale utilizzato è stato trasportato in sei mesi via nave, con viaggi settimanali, e riassemblato sul posto. “Un impianto da brividi… e di stadi, anche per passione, ne ho frequentati parecchi”, non nasconde Alfeo Ortolan, fondatore e presidente di Maeg. “Un’opera d’arte”, la definisce. “Per pensare di realizzarla ci vuole una giusta dose di pazzia perché i rischi sono elevatissimi. Dei nove stadi che ospiteranno la competizione, l’Al Wakrah, a livello architettonico, sarà quello dal significato più forte”.

L’impianto, autentica perla nel deserto, sarà inaugurato tra meno di una settimana, giovedì 16 maggio, con una partita dell’Amir Cup, il torneo fra gli emiri del Qatar, e Maeg non ha ancora lasciato il campo perché in questi giorni, con un’apposita squadra di rocciatori, sta prestando gli ultimi accorgimenti e tocchi di verniciatura. Causa temperature proibitive, si lavora prevalentemente di notte. “Al momento a Doha ci sono 40 gradi, anche se il problema reale è il tasso elevatissimo di umidità – spiega Ortolan – Il periodo peggiore va da giugno ad agosto, ma maggio è il mese d’introduzione, come settembre è quello di conclusione. C’è un divieto assoluto di lavorare dalle 10 del mattino alle 5 del pomeriggio, pena l’esclusione dalla nazione”.

Il design è stato ideato dallo studio di architetti Zaha Hadid Architects. “Si tratta di un’opera particolare – ha spiegato il numero uno di Maeg – anzitutto nella forma, perché Al Wakrah si ispira alla vela delle tipiche imbarcazioni Dau, ancora utilizzate per attraversare il Golfo Persico, e poi per la tecnologia: le condizioni ambientali richiedono infatti che durante le manifestazioni sportive l’impianto sia chiuso e l’aria venga raffrescata”.

Da qui la necessità di adeguare l’impianto con una copertura composta da travi reticolari, una struttura rigida e leggera a forma di anello che si suddivide in due gusci simmetrici composti da tre conchiglie. Questi sono collegati da arcarecci a cassone e sostengono il peso delle strutture secondarie ed i rivestimenti esterni. Al centro trova posto un’apertura in cui, per assicurare un maggiore controllo della temperatura viste le condizioni climatiche del paese, è stato installato un tetto retraibile che durante le manifestazioni si avvolgerà su sé stesso all’interno di una struttura chiamata “garage”.

La copertura è supportata perimetralmente da colonne in acciaio e da quattro piloni in calcestruzzo, mentre all’interno da due colonne in acciaio a forma di L. “Le norme impongono che un campo di calcio non debba essere chiuso – sottolinea Ortolan – Il sistema è composto da membrane specifiche che permettono l’apertura e la chiusura dello stadio in pochissimi minuti”.

Un impegno, quello dell’azienda trevigiana nel mondo stadi di calcio, evidente anche nell’ammodernamento dello stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo, casa dell’Atalanta – intervento al via il prossimo giugno (qui l’articolo ) -, e che si estende anche nel continente africano. Parallelamente, infatti, è in costruzione anche il complesso sportivo d’Olembre, detto “Coso” (nella foto sopra e nel video sotto),  a Youndé in Camerun, 65 mila posti a sedere per 8 mila tonnellate di acciaio, tra gli impianti che ospiteranno la prossima Coppa d’Africa. Il valore della commessa è di circa 43 milioni di euro per un complesso con un hotel, un centro commerciale, palestre e piscine, oltre al campo di calcio.

“Si tratta di uno stadio di era moderna. Questo impianto, infatti, ha una tipologia a tensostruttura, una metodologia che impiega cavi e tiranti pretensionati, una soluzione che abbiamo proposto anche per altri stadi europei – spiegato Ortolan – Al momento i lavori sono in fase di finitura ed il cantiere si chiuderà nel giro di qualche mese: stiamo applicando il rivestimento esterno, delle squame in Pvc che richiamano i colori del Camerun, agganciate a delle funi d’acciaio”.

Maeg Costruzioni, società per azioni controllata totalmente dalla famiglia di Alfeo Ortolan, fondata nel 1978, è un international player nel settore delle costruzioni, sia come General Contractor che come specialista nella lavorazione di carpenteria in acciaio medio-pesante. Offre un servizio completo attraverso la progettazione, la produzione e la posa in opera di ponti, viadotti ed edifici ad uso civile e industriale. Le opere Maeg sono presenti in oltre venti Paesi in tutto il mondo. Tutte le opere Maeg sono interamente Made in Italy e coordinate in-house. Tra le opere visibili in Veneto: lo stabilimento di Castrette di Benetton Group, l’Hotel Laguna Palace di Mestre e il marciapiede mobile di 365 metri all’Aeroporto Marco Polo di Venezia. Sono 65 mila le tonnellate/anno che determinano la capacità produttiva dei cinque stabilimenti di 160 mila metri quadrati coperti, distribuiti tra le province di Treviso e di Pordenone (Vazzola, due a Codogné, Maron di Brugnera e Budoia).

Con circa 900 addetti ha realizzato nel 2017 un fatturato di 118,6 milioni di euro con un Ebitda di 8,8 milioni di euro. “Consegniamo ai nostri committenti lavori fortemente caratterizzati dal Made in Italy. I singoli pezzi sono fabbricati nei nostri stabilimenti tra Veneto e Friuli, e premontati e collaudati in fabbrica – chiude il presidente e fondatore di Maeg – Le commesse includono, oltre alla fornitura e la posa in opera, anche il progetto costruttivo e spesso quello esecutivo in ottemperanza al progetto architettonico che costituisce la base per la gara. E’ in particolare in questa fase creativa che vengono esaltate le competenze sia tecniche che di gusto italiano della nostra azienda”.

(Fonte: Mattia Vettoretti © Qdpnews.it). (Foto: Maeg). #Qdpnews.it